Anna Busca - La Piccola Shala

Surya Namaskar

All’amorevole luce

del divino Sole meditiamo.

Possa egli illuminare

 La nostra mente.”

 

Rgveda (III,62,10)

SURYA = SOLE     NAMASKAR = INCHINARSI

L’adorazione del Sole è stata la prima forma di espressione interiore dell’uomo in quanto la Luce è sinonimo di vita e salvezza in un’era in cui la notte porta oscurità e pericoli.

La maggior parte delle culture antiche include una forma di adorazione del Sole.

La cultura vedica ha conservato l’adorazione del Sole nell’arco dei millenni fino ad oggi.

 

Possiamo trovare scritti a lui dedicati nei Rgveda, nei mantra, nelle Upanishad, etc

“O Signore ed essere della luce,

dall’irreale conducimi al reale,

dell’oscurità alla luce,

 

Dalla morte all’immortalità”

Brihadaranyaka Upanishad

Il principe Raja di Aundh (1868 – 1951) governò a favore del suo popolo e dopo aver riscoperto l’antica tradizione del saluto al sole la introdusse nelle scuole, consigliando a tutte le persone di praticare ogni giorno Surya Namaskar.  

Bisogna però chiarire che non è il Sole fisico il vero oggetto di adorazione ma Brahman, l’Assoluto che si manifesta nella Trimurti:

– Brahma il creatore

– Vishnu il preservatore

 

– Shiva il distruttore

La pratica del Surya Namaskar diventa una preghiera senza religione,una preghiera dello spirito, in cui il corpo si muove in un susseguirsi di posizioni in onore della rappresentazione di Brahman  al Sole può essere praticato ad ogni ora ma è consigliabile la mattina al sorgere del sole. 

La leggenda riguardo la nascita del Saluto al Sole narra che Hanuman, il dio-scimmia sin da bambino affascinato dal Sole, si rivolse proprio a lui per ricevere una educazione.

Il Sole rispose che era troppo impegnato, doveva correre con il suo carro per tutto il mondo. «E se riuscissi a stare al tuo passo?» gli propose il giovane. Davanti alla sua tenacia Surya accettò. Iniziò a muoversi per il cielo mentre l’allievo lo accompagnava, camminando all’indietro. Terminato lo studio dei Veda, Hanuman chiese al suo maestro quale fosse il suo compenso, ma il Sole non volle nulla e perciò il giovane dio decise di onorare il suo maestro eseguendo ogni giorno un saluto o ringraziamento al suo maestro, eseguendo dei movimenti che imitavano la sua traiettoria nel cielo.